A volte ritornano... Dopo il ghosting, il zombieing

   A chi non è mai capitato di veder ricomparire un/a amico/a e/o un/a ex di cui non aveva più notizie da tanto tempo?
Persone che, tanto all'improvviso erano sparite dalla nostra vita, lasciandoci soli/e a leccarci le ferite, quanto inaspettatamente vi rifanno capolino di punto in bianco, magari proprio quando la perdita cominciava a fare meno male e ci stavamo rassegnando alla loro mancanza ed assenza.
   Il zombieing, infatti, segue spesso il ghosting, ossia l'atteggiamento di svanire nel nulla senza lasciare tracce di cui ho parlato in un precedente articolo e a cui rinvio per maggiori spiegazioni.
Ghosting e zombieing sono due facce della stessa medaglia, entrambi fenomeni sociali sempre più diffusi tra i millenials ai tempi di internet e dei social, fenomeni inquadrabili e spiegabili sulla base di comuni  meccanismi psicologici sottostanti.
   Dal termine 'zombie' che significa morto vivente, chi fa zombieing 'resuscita' in modo improvviso ed inatteso dopo essere sparito anche per lunghi periodi di tempo senza motivi apparenti e giustificazioni esplicite. 
Non di rado ritorna come se nulla fosse accaduto prima e/o nel frattempo. Si rifà vivo  attraverso una telefonata, un messaggio, un like o un commento sul profilo.
Pretende di riprendere la relazione interrotta da come l'ha lasciata, incurante del dolore che ha provocato.
Nel migliore dei casi fornisce scuse e giustificazioni al suo comportamento precedente e cerca di rassicurare l'altro che non si ripeterà. Purtroppo, però, non sempre conviene credergli!
   Ci sono, infatti, individui che fanno del zombieing uno stile ricorrente di vita e che usano atteggiamenti del genere abitualmente nel rapporto con gli altri come se niente fosse  e in modo del tutto irresponsabile.
Si tratta, spesso, di persone poco rispettose dei sentimenti altrui e con un interesse per niente autentico per l'altro che calpestano e manipolano a proprio piacimento.
Alcune volte sono soggetti narcisisti a cui piace esercitare potere e controllo nelle relazioni.
Quando tornano, frequentemente, lo fanno per convenienza personale, perché rimasti soli, perché hanno chiuso l'ultima relazione, perché non hanno nessuno al momento da frequentare o con cui stare, ecc..
Raramente il ripensamento è dovuto a un pentimento sincero ed il rischio è che, alla prima occasione, si comportino ancora come nel passato.
   Dall'altra parte ci sono persone che  pensano che sia giusto ascoltare cosa vogliono e dare loro una seconda opportunità.
Di sicuro la ricomparsa dell'altro costringe tali individui a confrontarsi di nuovo con la pregressa esperienza di separazione ed abbandono, esperienza non sempre elaborata adeguatamente ed efficacemente, e con i vissuti di tristezza, vuoto, rabbia, ecc.. che il zombier ha lasciato andandosene. In altre parole si riaprono ferite appena o mal cicatrizzate, sempre nella speranza di non subirne anche di nuove.
Alcuni soggetti, poi,  non riescono proprio ad allontanare un/a amico/a o un/a partner/a anche quando il gioco si ripete più volte. Il timore del rifiuto e dell'abbandono è, in alcuni casi, troppo forte anche se paradossalmente espone queste persone proprio a esperienze del genere.
In presenza di notevoli difficoltà a separarsi psicologicamente dall'altro, fino, in determinate situazioni, alla vera e propria dipendenza emotivo - affettiva, tali individui finiscono per sperimentare continue delusioni e frustrazioni quando hanno la sfortuna di incontrare un zombier.



DOTT.SSA CINZIA CEFALO

Psicologa Psicoterapeuta
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